Come ogni anno, ci si ritrova in questo momento a fare bilanci e previsioni troppo ottimistiche per l’anno prossimo venturo. Non ho quasi nulla da aggiungere a quello che avevo scritto un anno fa nella stessa occasione, e a dispetto dei miei buoni propositi, non sono diventata migliore come mi auguravo ed ho continuato imperterrita negli stessi errori, ai quali se ne aggiungono di nuovi.
E’ stato un anno inaspettato e decisamente dall’andamento sinusoidale, così come il mio umore in questi mesi. Un anno complesso, che mi ha messo costantemente alla prova, uscendone spesso sconfitta, talvolta impotente e spesso prepotente. Mi lascia la consapevolezza di dover necessariamente lavorare su di me, e, contemporaneamente, la sensazione di essere troppo stanca per volerlo fare davvero. Ho capito di essere in grado di arrivare fino ad un certo punto, e non poter andare oltre, e a volte, a non voler andare oltre. Pensavo, a quanto pare a torto, dopo le grandi corse senza prendere fiato degli ultimi anni di avere finalmente un momento per rallentare. E invece, come sempre, mi sbagliavo.
Questo anno mi ha insegnato, se mai non avessi abbondantemente appreso la lezione, che la vita è un soffio, e si è portato via il futuro di due anime belle ed io sono ancora incredula oggi, mentre lo scrivo, al pensiero che non ci sono più. Mi pare talmente assurdo, ci penso spesso e mi sale una rabbia che non so esprimere.
Di solito, in questi “caroselli” di fine anno ci presentiamo tutti luccicanti con le cose belle che abbiamo fatto, i posti visitati ed i traguardi professionali raggiunti. Tutte queste cose ci sono state anche per, in misura variabile, ed io sono grata alla vita per tutto quello che mi ha dato in questo anno, consapevole di essere in una posizione privilegiata rispetto a buona parte della popolazione, ma mi ritrovo nella necessità di soffermarmi su quello che non è andato e darmi comunque una pacca sulla spalla, convincendomi che sarò in grado di fare andare meglio le cose. Che non è sempre vero, ma magari a furia di dirselo diventa la realtà.
Lascio nel 2024 un grande senso di pesantezza, inadeguatezza, frustrazione e mi sforzerò molto di “don’t look back in anger”, mentre mi riporto nell’anno nuovo le amicizie storiche, gli affetti, le belle persone che ho avuto la fortuna di incontrare nella mia vita ed un unico buon proposito per il 2025: più leggerezza ed imparare a lasciare andare, nonostante tutto e nonostante tutti.
Buon 2025 a tutt*
Immagine generata dall’AI con il prompt “an image for the new years eve, in a dark mood “
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