Ieri c’è stata la presentazione del rapporto OCSE “Education at a Glance 2024” presso la Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione e del Merito a cura del Ministro Valditara con un intervento del Direttore per l’Istruzione e le competenze dell’Ocse Andreas Schleicher.


In attesa di dedicarmi ad una più attenta lettura del documento, vi condivido i punti salienti elaborati insieme al socio (o alla socia?) chatGPT-o1, cui ho passato la trascrizione della diretta di ieri (dopo aver estratto l’audio e fatto trascrivere). La mia richiesta è stata quella di un testo informativo e poi di una versione condensata destinata a Linkedin.

L’idea è quella di raccontarvi come quotidianamente utilizzare l’intelligenza Artificiale generativa sia un notevole aiuto nei miei processi di lavoro e studio, e possibilmente attivare uno scambio di nuove idee e utilizzi sempre più creativi.

Ah, il contributo del Direttore Schleicher è in lingua inglese, per cui questo utilizzo dell’AI può essere interessante anche per chi non ha padronanza della lingua con cui viene veicolato un intervento.

Nel complesso, sono piuttosto soddisfatta. Si tratta però di un primo step che validerò meglio non appena approfondito e controllato i dati del Report 2024.

**** Versione per LINKEDIN
Presentazione del Rapporto “Education at a Glance 2024”: Punti Salienti
Gli interventi del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e del Direttore per l’Educazione e le Competenze dell’OCSE, Andreas Schleicher, hanno messo in luce diversi aspetti fondamentali:

📉 Riduzione della dispersione scolastica: L’Italia ha registrato un calo significativo dell’abbandono scolastico, con la dispersione esplicita scesa al 9,4%, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 9% per il 2030.

👩‍🎓 Successo delle donne nell’istruzione: Cresce il numero di giovani donne che completano l’istruzione terziaria. Tuttavia, è necessario colmare il divario nelle materie STEM per raggiungere una piena parità di genere.

🧒 Investimenti nella prima infanzia: È stata sottolineata l’importanza degli asili nido nel ridurre le disuguaglianze sociali. Attualmente, esiste un “gap di assistenza all’infanzia” che necessita di interventi mirati.

💰 Spesa per studente e remunerazione dei docenti: L’Italia investe più della media OCSE per studente nell’istruzione primaria e secondaria. Tuttavia, il numero elevato di docenti rispetto agli studenti incide sulla possibilità di offrire salari competitivi.

🎓 Apprendimento degli adulti: C’è una stagnazione nella formazione continua degli adulti. Promuovere l’aggiornamento delle competenze è essenziale in un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

🌍 Integrazione degli studenti immigrati: Persistono sfide nell’inclusione e nel successo educativo degli studenti con background migratorio. È fondamentale implementare politiche che valorizzino le loro competenze.

👩‍💼 Parità di genere nel mercato del lavoro: Progressi significativi nella riduzione del divario di genere nell’occupazione tra i giovani con qualifiche avanzate.

Questi dati evidenziano i passi avanti compiuti e le sfide ancora aperte nel campo dell’istruzione. È incoraggiante vedere l’impegno congiunto di istituzioni nazionali e internazionali per costruire un sistema educativo più equo e di qualità.
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**** Versione “Testo informativo”

Presentazione del Rapporto “Education at a Glance 2024”: l’intervento del Ministro Giuseppe Valditara

Il 27 settembre 2024, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato presentato ufficialmente il rapporto “Education at a Glance 2024” dell’OCSE, un documento fondamentale per comprendere le dinamiche del sistema scolastico a livello internazionale. All’evento hanno partecipato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Direttore per l’Educazione e le Competenze dell’OCSE, Andreas Schleicher.

Nel suo intervento, il Ministro Valditara ha sottolineato l’importanza del rapporto, pur evidenziando che i dati si riferiscono principalmente al periodo fino al 2021/2022. Ha integrato la sua analisi con dati più recenti provenienti dall’Invalsi, offrendo così un quadro più aggiornato della situazione italiana.

Spesa pubblica e privata in istruzione

Valditara ha chiarito alcuni aspetti riguardanti la spesa pubblica italiana in istruzione. Secondo il rapporto, l’Italia investe il 4% del PIL nell’istruzione, rispetto a una media OCSE del 4,9%. Tuttavia, il Ministro ha precisato che questi dati includono anche l’istruzione terziaria (università e ricerca). Considerando solo l’istruzione primaria e secondaria, la spesa italiana è pari al 2,9% del PIL, leggermente inferiore alla media OCSE del 3,2%.

Ha inoltre evidenziato l’esiguo contributo della spesa privata in Italia (0,1% del PIL) rispetto alla media OCSE (0,3%). Secondo Valditara, un incremento della spesa privata, insieme a un aumento della spesa pubblica, potrebbe portare l’Italia a livelli di investimento superiori a quelli di paesi come la Germania.

Riduzione dei NEET e successo delle ragazze

Il Ministro ha presentato dati positivi riguardo alla diminuzione dei NEET (giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione). Dal 2016 al 2023, la percentuale di NEET è scesa dal 32% al 21% per gli uomini e al 20% per le donne, segnando una riduzione significativa.

Ha sottolineato come le ragazze ottengano risultati scolastici migliori rispetto ai ragazzi, con il 37% delle giovani che raggiunge livelli elevati di istruzione contro il 24% dei coetanei maschi. Tuttavia, ha evidenziato la necessità di colmare il divario di genere nelle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), promuovendo una maggiore partecipazione femminile fin dai primi gradi di istruzione.

Investimenti negli asili nido e equità sociale

Valditara ha enfatizzato l’importanza degli asili nido nel ridurre le disuguaglianze sociali. Attualmente, solo il 34% dei bambini provenienti da famiglie meno avvantaggiate frequenta gli asili nido, rispetto al 49% dei bambini di famiglie benestanti, con una differenza di 10 punti percentuali rispetto alla media OCSE.

Tra il 2015 e il 2021, gli investimenti pubblici negli asili nido in Italia sono diminuiti dell’11%, mentre la media OCSE ha registrato un aumento del 9%. Grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), l’Italia potrà invertire questa tendenza, potenziando i servizi educativi per la prima infanzia.

Spesa per studente e rapporto studenti-docenti

Contrariamente a una percezione diffusa, il Ministro ha sottolineato che la spesa per studente in Italia è superiore alla media europea e, in alcuni casi, alla media OCSE. Nel 2022, la spesa per studente nelle scuole primarie era di 13.799 dollari in Italia, rispetto a una media europea di 11.478 dollari e a una media OCSE di 11.902 dollari. Nella scuola secondaria, la spesa italiana era di 13.739 dollari, leggermente inferiore alla media OCSE ma superiore alla media europea.

Il rapporto studenti-docenti in Italia è più favorevole rispetto alla media OCSE. Nelle scuole primarie, ci sono 11 studenti per docente in Italia, contro una media OCSE di 14. Nelle scuole secondarie, il rapporto è di 11 studenti per docente, rispetto ai 13 della media OCSE. Questo dato è destinato a migliorare ulteriormente, considerando il calo demografico e la decisione di mantenere invariati gli organici nonostante la diminuzione degli iscritti.

Retribuzioni dei docenti e ore di insegnamento

Valditara ha affrontato il tema delle retribuzioni dei docenti, riconoscendo che, fino al 2022, gli stipendi in Italia sono diminuiti in termini reali. Tuttavia, ha ricordato che questi dati non includono gli aumenti contrattuali più recenti. Nel 2023, è stato firmato un nuovo contratto che ha portato a un aumento salariale del 4,5%, e ulteriori risorse sono state stanziate per il prossimo rinnovo contrattuale, con l’obiettivo di raggiungere un incremento complessivo del 6%.

Ha inoltre evidenziato che il numero di ore di insegnamento dei docenti italiani è inferiore alla media OCSE. Ad esempio, nella scuola media, i docenti italiani insegnano in media 626 ore annue, rispetto alle 706 ore della media OCSE.

Dati Invalsi: riduzione della dispersione scolastica

Il Ministro ha presentato dati incoraggianti provenienti dall’Invalsi riguardo alla dispersione scolastica. L’abbandono precoce (dispersione esplicita) è sceso al 9,4% nel 2024, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 9% fissato per il 2030 e superando l’obiettivo del PNRR del 10,2% per il 2026.

Anche la dispersione implicita, che misura le competenze degli studenti, è diminuita significativamente, passando dall’8,7% al 6,6%. Per la prima volta, nel Sud e nelle Isole la dispersione implicita è scesa sotto il 10%, attestandosi al 9,2%. Questo indica un recupero maggiore nelle regioni meridionali rispetto al Nord e al Centro, segno che il divario territoriale si sta riducendo.

Innovazioni e sperimentazioni

Valditara ha attribuito questi risultati positivi alle recenti innovazioni introdotte nel sistema scolastico, come l’Agenda Sud e l’introduzione del docente tutor negli ultimi tre anni delle scuole superiori. Ha inoltre annunciato una sperimentazione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale come assistente digitale per gli studenti, che inizierà in 15 scuole di quattro regioni, con la Calabria come prima regione pilota.

Esperienze analoghe hanno prodotto risultati straordinari, e il Ministro si è detto fiducioso che questa sperimentazione contribuirà a ridurre ulteriormente i divari educativi.

Inclusione e supporto agli studenti stranieri

Infine, Valditara ha parlato delle iniziative per l’inclusione degli studenti con disabilità e degli studenti stranieri. Sono stati stanziati 25 milioni di euro per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella didattica rivolta a studenti con problemi di udito e vista. È stata rafforzata la continuità didattica per gli studenti con disabilità, permettendo alle famiglie di richiedere la conferma del docente di sostegno precario.

Per gli studenti stranieri di prima generazione, sono state destinate risorse per potenziare l’insegnamento della lingua italiana. Il Ministro ha sottolineato che questi studenti rappresentano una quota significativa della dispersione scolastica, con ritardi nell’apprendimento equivalenti a un anno di scolarità in meno rispetto ai coetanei italiani. Migliorare la loro competenza linguistica è quindi fondamentale per garantire pari opportunità educative.

Conclusioni

L’intervento del Ministro Valditara ha offerto una panoramica dettagliata delle sfide e dei progressi del sistema scolastico italiano. Grazie alle iniziative messe in atto e ai fondi disponibili, soprattutto attraverso il PNRR, l’Italia mira a migliorare ulteriormente la qualità dell’istruzione, ridurre le disuguaglianze e preparare le nuove generazioni alle sfide future.

Presentazione del Rapporto “Education at a Glance 2024”: l’intervento di Andreas Schleicher

Il 27 settembre 2024 si è tenuta la presentazione ufficiale del rapporto “Education at a Glance 2024” dell’OCSE, un documento chiave per comprendere le tendenze e le sfide dell’istruzione a livello globale. All’evento hanno partecipato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e Andreas Schleicher, Direttore per l’Educazione e le Competenze dell’OCSE.

Ringraziamenti e riconoscimenti

Andreas Schleicher ha iniziato il suo intervento ringraziando il Ministro Valditara e l’Italia per la leadership mostrata a livello internazionale nel campo dell’istruzione, in particolare nel contesto del G7 e del programma PISA dell’OCSE. Ha sottolineato come l’Italia stia attivamente contribuendo allo sviluppo di strategie a lungo termine per l’istruzione globale.

Progressi nell’istruzione secondaria

Schleicher ha evidenziato significativi progressi nella riduzione del numero di giovani tra i 25 e i 34 anni che non hanno completato la scuola superiore, considerato il “biglietto d’ingresso” per l’economia moderna. Dal 2016 al 2023, molti paesi, inclusa l’Italia, hanno registrato un calo sostanziale in questo ambito. L’Italia, pur non essendo tra i paesi con il miglioramento più marcato, mostra comunque una tendenza positiva.

Tuttavia, non tutti i paesi hanno registrato progressi. Ad esempio, in Germania, il numero di giovani che non completano la scuola è aumentato rispetto al 2006, principalmente a causa dell’immigrazione. In paesi come Svizzera, Lussemburgo e Germania, la maggior parte delle persone senza diploma di scuola superiore ha un background migratorio. In Italia, sebbene l’immigrazione abbia un impatto minore, circa un quinto delle persone senza diploma proviene da famiglie di immigrati.

Impatto dell’immigrazione e qualifiche avanzate

Schleicher ha notato che paesi come Nuova Zelanda, Australia e Canada attraggono molti immigrati altamente qualificati, con quasi la metà delle persone con qualifiche avanzate che sono immigrati. In Italia, invece, l’immigrazione riguarda principalmente lavoratori meno qualificati, il che influisce sulle statistiche educative e sul mercato del lavoro.

Differenze nei tassi di completamento e formazione professionale

Esiste ancora un divario significativo nei tassi di completamento degli studi tra studenti con e senza background migratorio. In molti paesi, gli studenti immigrati hanno tassi di completamento più bassi, soprattutto nei programmi professionali. Migliorare l’accesso e il successo educativo per questi studenti rimane una sfida importante.

Avanzamenti nell’istruzione femminile

Un altro punto chiave della presentazione è stato l’aumento del numero di donne che completano un’istruzione terziaria. In alcuni paesi, oltre il 60% delle giovani donne tra i 25 e i 34 anni possiede una laurea. In Italia, sebbene la percentuale sia più bassa, c’è stato un notevole incremento rispetto alle generazioni precedenti. Schleicher ha sottolineato come, a livello globale, si stia raggiungendo una parità di genere nell’accesso all’istruzione superiore.

Sfide nell’apprendimento degli adulti

Nonostante i progressi nell’istruzione formale, Schleicher ha evidenziato una stagnazione nell’apprendimento degli adulti. In un’economia in rapida evoluzione, la necessità di aggiornare continuamente le proprie competenze è cruciale. Tuttavia, la partecipazione degli adulti a programmi di formazione continua non è aumentata significativamente. Molti individui non percepiscono la necessità di ulteriori studi, e questo è particolarmente vero per le persone con basse qualifiche, che avrebbero maggiormente bisogno di formazione. Questo fenomeno rischia di ampliare le disuguaglianze nel mercato del lavoro.

L’importanza dell’istruzione per l’occupazione

Schleicher ha presentato dati sull’inattività nel mercato del lavoro, mostrando che le persone senza diploma di scuola superiore hanno una maggiore probabilità di essere fuori dal mercato del lavoro. In Italia, l’effetto dell’istruzione sulla partecipazione lavorativa è più marcato rispetto alla media OCSE. Inoltre, i benefici monetari dell’istruzione terziaria sono significativi: in Italia, una persona con laurea può guadagnare fino a 300.000 dollari in più nel corso della vita lavorativa rispetto a chi non ha proseguito gli studi.

Investimenti nell’istruzione prescolare

L’equità e l’inclusione dipendono fortemente dagli investimenti nei primi anni di vita. Schleicher ha sottolineato l’importanza dell’istruzione prescolare nel promuovere competenze fondamentali. Tuttavia, esiste un “gap di assistenza all’infanzia” in molti paesi, incluso l’Italia, dove dopo il primo anno di vita non esiste una copertura sistematica per tutti i bambini fino ai tre anni. Inoltre, la partecipazione all’istruzione prescolare varia in base al background socioeconomico: in Italia, i bambini provenienti da famiglie povere hanno tassi di partecipazione molto più bassi rispetto a quelli di famiglie benestanti. Questo trend è comune in molti paesi e rischia di ampliare le disuguaglianze sociali fin dalla prima infanzia.

Spesa pubblica e privata nell’istruzione

Per quanto riguarda gli investimenti, l’Italia spende una quota significativa del proprio budget pubblico in spesa sociale, a discapito dell’istruzione. Schleicher ha suggerito che una maggiore attenzione all’istruzione potrebbe favorire lo sviluppo futuro del paese. In termini di spesa per studente, l’Italia investe più della media OCSE nell’istruzione primaria e secondaria, ma molto meno nell’istruzione terziaria, principalmente a causa della bassa partecipazione di fondi privati nell’università.

Rapporto studenti-docenti e remunerazione degli insegnanti

L’Italia ha un rapporto studenti-docenti tra i più bassi dell’OCSE, con un numero elevato di insegnanti per studente. Sebbene questo possa sembrare positivo, Schleicher ha evidenziato che una tale distribuzione delle risorse rende difficile offrire salari competitivi agli insegnanti. In Italia, gli stipendi degli insegnanti sono inferiori alla media OCSE, soprattutto a causa di una progressione salariale limitata nel corso della carriera. A differenza di paesi come la Corea del Sud, dove gli insegnanti possono raddoppiare il proprio stipendio attraverso avanzamenti di carriera e riconoscimenti, in Italia la carriera degli insegnanti è relativamente piatta.

Ore di insegnamento e organizzazione del lavoro

Gli insegnanti italiani dedicano meno ore all’insegnamento rispetto alla media OCSE, specialmente nella scuola secondaria. Questo può offrire più tempo per attività extra-didattiche, ma aumenta i costi del sistema educativo. Schleicher ha citato l’esempio di paesi come il Giappone e la Corea del Sud, dove gli insegnanti hanno carichi di insegnamento più leggeri ma gestiscono classi più numerose e ricevono stipendi più alti.

Parità di genere nel mercato del lavoro

Un dato positivo emerso è la riduzione del divario di genere nell’occupazione in Italia. Tra i giovani, la differenza tra uomini e donne nell’accesso al lavoro è quasi nulla, indicando progressi significativi verso l’uguaglianza di genere nel mercato del lavoro per le persone con qualifiche avanzate.

Sfide per le persone con background migratorio

Nonostante i progressi, persistono sfide per le persone con background migratorio. Anche con qualifiche avanzate, queste persone hanno meno probabilità di essere occupate rispetto ai nativi. Ciò indica la necessità di politiche che facilitino l’integrazione e valorizzino le competenze degli immigrati.

Conclusioni

In chiusura, Andreas Schleicher ha sottolineato che l’Italia sta facendo progressi notevoli nel campo dell’istruzione. L’aumento delle qualifiche, i buoni risultati nel mercato del lavoro per chi ha un’istruzione avanzata e gli investimenti significativi nel sistema educativo sono segnali positivi. Tuttavia, ha evidenziato l’importanza di rivedere le scelte di spesa, concentrandosi non solo sul numero di insegnanti ma anche sulla loro formazione, remunerazione e sulle prime fasi dell’istruzione. Migliorare l’accesso all’istruzione prescolare e promuovere l’apprendimento degli adulti sono obiettivi chiave per il futuro.

Schleicher ha ringraziato il Ministro Valditara e il pubblico per l’attenzione, incoraggiando una riflessione approfondita sui dati presentati e sulle sfide future.

#EducationAtAGlance #OCSE #MinisteroIstruzione#Education

Sito ufficiale dedicato al Report Education at a glance 2024

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Testo selezionato generato da ChatGpt o1

Immagine generata dall’AI usando come prompt “image for a report about education, “education at a glance” 2024

Categorie: AIeducation

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