Ieri ho seguito un webinar, molto interessante, organizzato da Fondazione Franchi, Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale e USR Toscana e USR Liguria dal titolo “Buone pratiche ed esperienze ragionate sull’AI nei vari ordini di scuola”.

Mi è piaciuto particolarmente, oltre l’indubbia competenza sull’argomento, l’approccio dei relatori rispetto ad alcune questioni poste dal pubblico, con un atteggiamento di apertura e rassicurante nei confronti dei dubbi di chi vede nell’Intelligenza Artificiale un eventuale nemico. Mi pare il prof. Piero Poccianti, ma non ne sono sicura e controllerò poi con la registrazione, abbia ribadito che non si tratta di uomo versus macchina ma che l’uomo, insieme alla macchina, può superare l’uomo (che è quello che pensiamo anche noi di AI4Edu – Artificial Intelligence for Education).

Spesso leggo commenti nei vari gruppi Facebook che frequento, in cui alcuni miei colleghi si chiedono come si farà adesso che c’è l’AI, a volte in qualche modo anche diffidenti nei confronti di chi già la sta integrando nella didattica. 

Riflettevo su quello che mi è capitato in prima persona, due mesi fa.

A Didacta2023, nel corso dell’intervento che abbiamo fatto sull’Intelligenza Artificiale nella didattica, si è avvicinato uno sparuto gruppo di studenti, in cinque, indicativamente di 3a-4a superiore, che si sono fermati ai bordi dell’Arena del Ministero ad ascoltare. 

Mi sono avvicinata e ho chiesto loro cosa sapessero sull’argomento, e in quattro mi hanno detto di aver sentito parlare di AI.

Poi ho chiesto loro se l’avessero usata e per cosa, e qui in due mi hanno detto che l’hanno usata per fare i compiti. Ho chiesto anche se avessero generato immagini e gli ho suggerito Midjourney per provare a scatenare la loro creatività. Quando stavo per allontanarmi, uno di loro mi guarda serio e mi dice: ma non dovete fare queste lezioni ai professori, loro non lo devono sapere, se no noi come facciamo poi? 

Ecco, credo che il punto sia tutto qui: nelle maglie della diffidenza e del “ai miei tempi non era così”, è in corso un mutamento epocale che lascerà indietro chi non avrà la curiosità e la visione di voler capire cosa sta succedendo. Le lamentele non fermeranno l’avanzamento tecnologico, che impatterà sia su chi si sta preparando a coglierne i frutti, sia su chi si sta richiudendo nel suo guscio. Come docenti, genitori, ecc ecc abbiamo il dovere morale di capire quello che sta succedendo nel mondo che popoleranno i nostri studenti, figli, le nuove generazione, dobbiamo quantomeno sforzarci di provarci.

La mia non è una posizione a favore o contro l’AI in toto, che reputo un mezzo per raggiungere un fine, e sulla quale potremmo discutere per giorni, solo credo che sia importante per tutti fermarsi a riflettere e provare a capirci qualcosa in più, prima che sia già domani.

Le immagine sono state generata da Midjourney, con il prompt “many pupils using IA in the classroom of the future realistic 8K”


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