Il libro n.2 per la mia challenge personale #2023libri è “Dalla parte delle bambine” di Elena Gianini Belotti. Ho deciso di leggere 23 libri e di sceglierli volta per volta a seconda del mood del momento, in modo da lasciarmi libera di poter esplorare argomenti e narrazioni completamente differenti. Con questo libro cambiamo prospettiva dal presente, rappresentato dal mondo startup e innovazione tecnologica, al “passato”: questo testo infatti è stato pubblicato per la prima volta nel 1973.

1973

Prima di entrare negli argomenti del libro, mi sono chiesta: ma come era il mondo nel 1973? E’ l’anno in cui i Pink Floyd pubblicano The dark Side of the Moon, l’anno del golpe militare in Cile che darà inizio alla dittatura di Pinochet, mentre in Grecia un referendum abolisce la monarchia e istituisce la repubblica, l’anno in cui in America viene inaugurato il World Trade Center. In Italia c’è l’applicazione per effetto della crisi petrolifera, di una serie di misure per compensare il forte aumento del prezzo dei carburanti, la cosiddetta austerity (obbligo di ridurre la pubblica illuminazione, di tenere spente insegne e scritte pubblicitarie, chiusure dei locali entro la mezzanotte, divieto di circolazione nei giorni festivi dei mezzi motorizzati). Il telefono dell’epoca è quello a disco, non è ancora possibile divorziare, una 500 costava 157.000 lire e non esiste il concetto di personal computer, mentre il cellulare era solo il furgone delle forze armate. In Italia non esiste ancora la possibilità per le future mamme di conoscere il sesso del nascituro.

Dalla parte delle bambine

La prima edizione di “Dalla parte delle bambine” è stata pubblicata in questo mondo qui, ed a maggio saranno 50 anni tondi tondi che questo libro ha fatto capolino con il suo messaggio prorompente e dirompente.  Ho deciso di leggerlo con calma, centellinando le pagine il più possibile per darmi la possibilità di riflettere e ragionare sui contenuti, che ne fanno ad oggi, il libro in assoluto che più mi ha colpito, nel bene e nel male. Perchè? Ora ne parliamo insieme.

In questo libro, un saggio di pedagogia e sociologia (che detto così potrebbe anche sembrare noioso, ma vi assicuro che non lo è affatto, volendo si legge velocemente) l’autrice vuole scardinare la convinzione  che le bambine ed i bambini siano diversi perché appartengono a sessi diversi. Le esperienze raccolte e discusse nel libro mettono in luce quanto invece delle differenze comportamentali tra bambine e bambini sia legato al condizionamento sociale ad opera delle famiglie, della scuola, della società tutta. E soprattutto porta una riflessione, in chi legge, e l’elaborazione di come le nostre parole ed i nostri atteggiamenti possano essere importanti nel perpetrare certi modelli di comportamento, obbligandoci a riflettere e a rimetterci in discussione. 

Credo sia una lettura necessaria per tutti, innanzitutto per i genitori o futuri genitori, ma più in generale credo sia uno di quei testi fondamentali per la propria formazione, che consiglierei a chiunque di leggere per avere una maggiore capacità di interpretare la realtà che viviamo e per plasmarla con le nostre azioni. Sicuramente da leggere per chi vuole lavorare nel mondo della scuola, data l’importanza cruciale che ha il nostro operare sugli studenti.

Il passato, presente.

Quello che mi addolora profondamente è che nonostante sia passato un mezzo secolo (!) dalla data di prima pubblicazione di questo libro alcune considerazioni sono totalmente attuali, segno che il cammino verso la cosiddetta parità dei sessi è ancora in corso. Ad esempio, se avete dieci minuti oggi sintonizzatevi su un canale qualsiasi tra quelli dedicati ai cartoni animati per bambini ed aspettate la pubblicità. In quei minuti vi scorreranno davanti immagini che concretizzano tutto quello che è presente nel libro: nelle pubblicità per i maschietti, avventure con dinosauri, mostri, pompieri, esplorazioni varie,i bambini sono soggetti attivi ed operativi, la gamma dei colori è quasi tutta compresa ad eccezione delle tonalità del rosa, a differenza delle pubblicità per le femminucce, dove il rosa e le sue sfumature fino al viola, non sono la palette dominante ma veramente l’unica. Qui gli universi da immaginare per le bimbe sono solo quelli legati alla moda, alla bellezza ed alla cura, per cui trucchi, teneri cuccioli di cui prendersi cura e bamboline varie. Le bambine si prendono cura di se stesse e degli altri, non esplorano, non saltano, non inventano. Ma se ad una bimba piacessero i dinosauri? E se ad un bimbo piacessero le bamboline? Quella degli spot è gia una comunicazione implicita in tal senso, silenziosamente giudicante. 

Nel libro l’autrice fa una descrizione delle eroine delle fiabe classiche, a tratti spassosa nella sua feroce verità, ed analizza anche favole in uscita  in quel momento, e così come per le pubblicità che dicevo sopra, le donne sono passive, ed essenzialmente disposte su due poli o bisognose di essere salvate e abbastanza inette o stronze e incattivite, le varie streghe cattive eccetera.

In conclusione

Mi capita raramente di sottolineare i libri, ho una qualche forma di riserva mentale che mi rende insopportabile l’idea di scrivere, scarabocchiare i libri, eppure man mano che progredivo nella lettura di questo testo, mi accorgevo di parti che dovevo necessariamente evidenziare, sottolineare, provare a memorizzare per capire meglio, interiorizzare meglio, comportarmi meglio e spezzare, nel mio piccolo operato, questo circuito negativo di stereotipi. Ho scelto di andare piano, solo qualche pagina al giorno, per darmi l’occasione di riflettere, ragionare, approfondire questa lettura, in contrasto alla velocità che di solito è il tratto comune di tutte le attività quotidiane, un momento mio per sedermi con il libro, la matita ed i miei pensieri. Per essere dalla parte delle bambine e dei bambini di oggi e di domani, fatevi questo grande regalo: leggetelo. Se vi va di parlarne, vi aspetto nei commenti qui sul blog o di persona quando avremo l’occasione di farlo!

Voto: 50📚 su 5 (non è un errore di battitura, è proprio 50!)


1 commento

Katia · Aprile 20, 2023 alle 7:28 pm

Mi hai molto incuriosita. Lo prenderò al più presto da genitori ed insegnante sono sicura che come dici tu mi servirà… grazie Francesca.

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