Il 15 marzo si celebra la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. In questa giornata si vuole portare l’attenzione su una tematica particolarmente complessa, quale quella dei disturbi alimentari, che impattano in maniera importante sulla vita delle persone.
Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)
Quando parliamo di DCA, ci riferiamo ad un gruppo di patologie caratterizzate da alterazioni nel rapporto con il cibo, le cui forme più conosciute sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Alcuni dati sui disturbi del comportamento alimentare (DCA):
- più diffusi nelle società occidentali
- nel 90-95% dei casi prevalenti nel sesso femminile
- età più a rischio: 15 e i 25 anni; l’età di insorgenza di questi disturbi si sta abbassando sempre di più, con casi di esordio anche nella fascia di età under 11.
- l’incidenza della bulimia è maggiore rispetto all’anoressia.
Anoressia
L’anoressia nervosa o psichica è caratterizzata dal rifiuto del cibo, che porta a una progressiva e grave perdita di peso. I punti indispensabili per la diagnosi di anoressia, secondo il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), sono:
• paura morbosa di aumentare di peso (pur essendo sottopeso);
• severa perdita intenzionale di peso (I’IMC è generalmente < 17,5 kg/m?)
• alterata percezione del proprio peso e delle proprie forme corporee.
Bulimia
La bulimia nervosa è caratterizzata dalla tendenza a consumare una grande quantità di cibo in modo vorace, accompagnata da una paura morbosa di aumentare di peso. Le manifestazioni principali della bulimia nervosa includono abbuffate compulsive, ovvero l’ingestione di una grande quantità di cibo in un breve periodo di tempo (come ad esempio due ore), e l’utilizzo di metodi inappropriati per prevenire l’aumento di peso, tra cui il vomito autoindotto che rappresenta il metodo più comune. La persona bulimica mantiene un peso abbastanza normale, ma non sono rare le oscillazioni ponderali.
Le complicanze più gravi nella bulimia sono da attribuirsi ai meccanismi purgativi messi in atto e allo squilibrio idro-elettrolitico (con gravi alterazioni del battito cardiaco, vertigini, ritenzione idrica, apatia, disidratazione). La diagnosi di bulimia nervosa viene effettuata sulla base di criteri specifici definiti dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5).
Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Binge Eating Disorder (BED)
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata, è caratterizzato da episodi ripetuti di abbuffate, durante i quali si mangia una quantità di cibo significativamente maggiore rispetto a quanto una persona normalmente mangerebbe in un periodo di tempo simile. Durante questi episodi, si ha una sensazione di mancanza di controllo sul cibo, come ad esempio la difficoltà di fermarsi o di controllare ciò che si sta mangiando. Inoltre, questi episodi di abbuffate sono spesso associati a comportamenti alimentari disfunzionali, come mangiare molto rapidamente, fino a sentirsi troppo pieni, mangiare anche quando non si è affamati, mangiare da soli per evitare di essere giudicati o sentirsi imbarazzati per ciò che si sta mangiando, e sentirsi disgustati o depressi dopo l’episodio.
Le abbuffate compulsive causano disagio e sofferenza e si verificano, in media, almeno una volta alla settimana per almeno tre mesi. A differenza della bulimia nervosa, il BED non comporta comportamenti di compensazione come il vomito o l’uso di lassativi, il che spiega perché le persone con BED spesso presentano sovrappeso o obesità. Le persone con BED possono anche sperimentare problemi psicologici come bassa autostima, depressione, ansia e difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Cause
Le cause dei disturbi alimentari sono state ricondotte ad alterazioni della percezione dello schema corporeo (cioè dell’immagine soggettiva non realistica del proprio corpo) in associazione a fattori genetici, socioculturali, familiari. Si tratta di malattie molto complesse, che richiedono un intervento terapeutico multidisciplinari ed estremamente personalizzato, infatti di solito a prendere in carico un paziente che soffre di DCA è un team multidisciplinare, in cui si uniscono gli aspetti nutrizionali, piscologici, medici, riabilitativi.
Complicanze
I disturbi alimentari, se non individuati e trattati precocemente, possono portare ad una serie di complicanze organiche che coinvolgono tutti gli organi e apparati del corpo, come quello cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, del sistema nervoso centrale, dermatologico e così via. Inoltre, questi disturbi possono cronicizzarsi e, nei casi più gravi, possono anche portare alla morte, in particolare quando si parla di anoressia. È quindi fondamentale individuare e trattare tempestivamente i disturbi alimentari per prevenire tali complicanze e garantire un buon stato di salute.
Gli effetti della pandemia
Il Covid ha impattato pesantemente sui disturbi del comportamento alimentare, tanto da provocare un aumento significativo dei casi e dei ricoveri. L’ospedale pediatrico Bambin Gesù ha riferito che il numero di accessi al pronto soccorso per disturbi del comportamento alimentare negli anni 2021-2022 è praticamente raddoppiato rispetto al 2019-2020, stesso trend per i ricoveri che sono passati dai 180 pre-covid ai quasi 300 per il 2022. A livello nazionale il progetto “Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme (triplo burden: malnutrizione per difetto, per eccesso e da micronutrienti)” finanziato dal Ministero della Salute e conclusosi a febbraio 2021, ha mostrato un aumento diffuso delle patologie su tutto il territorio associato ad un aumentata difficoltà di accedere alle cure in diverse regioni italiane, con un aumento stimato pari al 40%.
Online e offline: la percezione di sé ai tempi dei social media
Negli ultimi anni l’aumento del tempo di utilizzo dei social network e l’abbassamento dell’età dei primi accessi ai social, senza adeguato supporto, controllo e formazione, si può sicuramente considerare un fattore di potenziale rischio per bambini, preadolescenti ed adolescenti. La fascia di età considerata più critica è quella sovrapponibile all’adolescenza, e questo perché l’adolescenza è un periodo di grande cambiamento e crescita, durante il quale molte persone possono sperimentare cambiamenti nel loro corpo e nella loro percezione di sé stessi. I modelli di bellezza proposti dalla società moderna sono però spesso irrealizzabili o frutto di trasformazioni legate alla chirurgia, o comunque frutto di uno standard non raggiungibile. Ciò, unito alla pervasività dei contenuti digitali può scatenare un disagio e rappresenta sicuramente un pericolo di cui bisogna essere consapevoli.
Non è un problema legato al singolo social network, quanto alla mancata capacità di riuscire ad interpretare la realtà digitale per quella che è: una realtà molto spesso “filtrata”, costruita per dare origine ad un certo tipo di narrazione estetica di se stessi. Su Instagram ad esempio c’è una certa ricerca di ricreare l’estetica delle e dei fitness model, mentre improbabili venditori di integratori “fit” si palesano nei messaggi privati cercando di convincerti delle capacità sovrannaturali dei beveroni proteci-fit che ti fanno i glutei prominenti e la pancia piatta, con sullo sfondo i nuovi malati di bigoressia (cioè il desiderio patologico di un corpo sempre più muscoloso). Nella comunità di TikTok nell’ultima settimana sta spopolando un filtro che una volta applicato trasforma il volto da normale a super modella: Glamour Audace il nome del filtro, e non è certo il primo filtro di bellezza ad essere utilizzato sui social, ma ha raggiunto un certo grado di perfezione da sembrare estremamente realistico. Per curiosità l’ho provato anche io (non avevo certo le caratteristiche per propormi come fit model eh eh eh) ed eccomi, dopo una intensa giornata di lavoro, ritornare fresca come una rosa, perfetta secondo un certo modello di bellezza.

Ora, la costruzione della mia immagine interna, alla soglia dei 40 anni è bella che completata da un pezzo, per tanto ho la maturità di capire la bellezza del tempo che passa e amarmi per come sono. Ma mi chiedo, cosa fanno questi filtri su una persona in divenire, in evoluzione? Quanto peso ha questa ricerca di una estetica costruita su dei parametri di perfezione, magrezza, gioventù, sempre e a tutti i costi? Quanto noi genitori, educatori, docenti, società civile, siamo in grado di intercettare disagi e comportamenti potenzialmente dannosi per i ragazzi?
Per fortuna anche da parte dei social network vi sono dei tentativi di arginare questi fenomeni, ad esempio su TikTok, che è quello più utilizzato nella fascia giovani e giovanissimi, non è possibile ricercare contenuti legati ai DCA.

Allora ho cercato usando come chiave di ricerca “fiocchetto viola” ed ho visualizzato alcuni video che raccontavano il percorso di guarigione, dalle fasi critiche della malattia al ritorno alla vita, e la cosa che mi ha piacevolmente colpita è l’ondata di messaggi positivi e di supporto a corredo di questi video. Ecco, credo che gli stessi video su Facebook avrebbero preso una piega diversa sia nei toni che nei contenuti, e data al distribuzione anagrafica diversa tra Facebook e TikTok, questo mi fa ben sperare per le nuove generazioni (ecco,l’ho detto!)
In conclusione
Nel programma di Scienza degli alimenti, che si insegna negli istituti alberghieri (purtroppo non nelle altre scuole) c’è una attenzione costante su queste tematiche e sull’importanza dell’alimentazione e sull’impatto sulla salute, anche mentale. Forse si dovrebbe pensare il modo “per esportarlo” anche nelle altre tipologie di scuola, chissà. Per concludere, penso sia molto importante che iniziative come quella di oggi accendano un riflettore su tematiche così importanti, che diano il via ad un dialogo, riflessioni e spunti. Non devono però rimanere iniziative isolate o banalmente a cadenza annuale: bisogna essere consapevoli della realtà, delle trasformazioni che subisce costantemente e della necessità di formarsi ed essere aggiornati su quello che succede e dove succede: il mondo non finisce nelle nostre case, anzi inizia proprio nella solitudine delle nostre camerette.
Credits: l’immagine è stata creata da una Intelligenza Artificiale, ed ha interpretato così il fiocchetto viola: un nastro che avvolge come un serpente la testa di una giovane donna.

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