È consuetudine per il nuovo anno fare una lista di buoni propositi, nella speranza di riuscire a cambiare in meglio qualcosa di noi. Io ci provo ma confesso di non essere quel tipo di persona che riesce a portare a termine al 101% tutte le cose che fa, soprattutto quelle che poi riguardano la vita personale. Per cui partirei già con il piede giusto, con un bel disclaimer onesto: ci provo, non è detto che ci riesca, ma sicuramente mi divertirò nel mentre.
Per questo 2023 ho ipotizzato di leggere almeno 23 libri e di scriverne qui sul blog, provando dunque ad impegnarmi con questo post pubblicamente, chissà che non riesca ad aiutarmi a completare questa sfida. Per i grandi lettori (una volta ero in questa categoria) non si tratta di una fida così impossibile, ma in questo momento della mia vita mi accorgo che potrebbe essere per me una bella prova.
Perché ho scelto questa sfida? Perché leggere è una delle attività più importanti che possiamo fare per la nostra crescita personale e per il nostro sviluppo. La lettura ci apre la mente a nuove idee, ci dà la possibilità di imparare cose nuove e ci aiuta a diventare più empatici e comprensivi. Inoltre, leggere ci offre la possibilità di scoprire nuovi mondi e di vivere nuove esperienze senza muoverti da casa.
Ho diverse liste di libri interessanti da leggere, ma credo che procederò in maniera del tutto casuale, per genere e stile. Ordunque, fiato alle trombe, nuntio vobis che il libro numero 1 per #2023libri è Startup di merda, di Mario Moroni.

Accanto alla lettura ed alla necessità di imparare qualcosa di nuovo per nutrire la mente, in questo viaggio di un anno verso il 2024 ho deciso di dedicarmi anche al benessere del corpo (che credo insieme a “gennaio mi metto a dieta” sia tra le promesse più disattese a livello mondiale), ricominciando a fare il minimo sindacale di attività fisica. Qui, conscia di non essere su un terreno di gioco per me agevole, ho deciso di puntare al profilo più basso possibile, per avere una mezza chance di riuscita: almeno 20 minuti di camminata tutti i giorni.
Per essere più sicura, l’ho chiesto anche all’AI!
Ho chiesto ad una intelligenza artificiale quali fossero i buoni propositi per il nuovo anno e cito testualmente “I buoni propositi per il nuovo anno possono variare da persona a persona, a seconda delle proprie esigenze e desideri. Ecco alcuni esempi di buoni propositi comuni:
- Fare più attività fisica e prenderci cura della nostra salute.
- Imparare qualcosa di nuovo ogni giorno, sia a livello personale che professionale.
- Risparmiare denaro e gestire meglio le finanze.
- Passare più tempo con la famiglia e gli amici.
- Viaggiare e scoprire nuovi posti.
- Essere più presenti e attivi nella nostra comunità, offrendo il nostro tempo e le nostre risorse per aiutare gli altri.
- Migliorare le nostre abilità linguistiche o acquisirne di nuove.
- Rilassarci di più e prenderci del tempo per noi stessi.
- Leggere di più o fare altre attività creative.
- Smettere di fumare o ridurre il consumo di alcol.”
Ho quindi la prova provata di non essere particolarmente originale, io ho ipotizzato i punti 1,2,9 dell’elenco, chissà se riuscirò a portarli a termine.
By the way, sempre secondo l’AI, “i buoni propositi per il nuovo anno spesso falliscono per diversi motivi: – sono troppo ambiziosi e difficili da raggiungere, se il nostro obiettivo è troppo complesso o impegnativo, potrebbe essere difficile mantenere la motivazione e il nostro impegno può svanire nel tempo); -non ci siamo dati una scadenza, dare una scadenza ai nostri obiettivi ci aiuta a mantenere la motivazione e a fare progressi, senza una scadenza potrebbe essere facile rimandare o dimenticare i nostri propositi”.
Per cui forse, ma dico forse, secondo l’opinione dell’AI potrei riuscire a farcela.
Scopriamolo insieme.

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