Sono molto dispiaciuta per la morte di Sinisa Mihajlovic.

Sembra strano, ma a volte si creano delle “vicinanze” con persone che non conosci direttamente ma che per una qualche ragione entrano a far parte della tua vita in certi discorsi ed in occasioni imprevedibili.

Durante la malattia di papà, abbiamo sempre nominato Sinisa per farci tutti forza davanti al trapianto di midollo. Ho ancora impresse le immagini vivide di una sua intervista intercettata per caso in tv, che abbiamo guardato insieme facendoci ispirare dalla sua voglia di fare e combattere.

Nessuno ha mai realmente contezza di quanto è fortunato ad avere la salute, salvo misurarne gli effetti in caso di malattie. Certe malattie, più di altre, dopo l’esordio difficilmente riesci a sconfiggerle però per noi Sinisa è stato un pensiero confortante, di riuscita, di risoluzione, di vittoria. Ci abbiamo creduto noi, ci ha creduto papà, ci ha creduto Sinisa e la sua famiglia. Di questo lo ringrazio, di averci dato una speranza perché se è vero che il destino era segnato, è vero anche che noi non lo sapevamo e lo abbiamo affrontato con speranza e questo ha fatto tutta la differenza del mondo.

Grazie Sinisa, salutami papà.


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