La maestra Margherita racconta sul suo profilo Facebook di aver ricevuto una lettera speciale. Un alunno della terza elementare, Matteo, ha scritto che “le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi” e la maestra ha sottoposto il lemma all’Accademia della Crusca.
La risposta non tarda ad arrivare: l’Accademia della Crusca risponde al piccolo Matteo, dicendo che l’aggettivo “petaloso” avrebbe le carte in regola per diventare una parola di uso comune e spiega che per raggiungere questo obiettivo è necessario che venga utilizzato da moltissime persone. La delicatezza della risposta e la bellezza di questa vicenda rendono il post della maestra virale: al momento (ore 13:35) risultano ben 69.785 condivisioni su Facebook dopo sole 19 ore dalla pubblicazione del post.
Forse perché fa leva sul bambino che è in noi, o perché la parola è dolce e suona bene, oppure perchè la maestra Margherita ha agito in maniera ineccepibile, fatto sta che da ieri sera siamo tutti impazziti (e petalosi). Una rapida e certamente non esaustiva occhiata su quello che sta succedendo in rete lo conferma.
Google Trend ci segnala un’impennata in merito ad “Accademia della Crusca” nelle ultime ore:
ed in testa alle ricerche ritroviamo, ovviamente, petaloso.
Su Twitter diventa uno dei topic trend, fino alla prima posizione:
Che giornata petalosa! 🙂 #petaloso pic.twitter.com/EoMBfCgjE8
— Accademia della Crusca (@AccademiaCrusca) February 24, 2016
Matteo Renzi:
Grazie al piccolo Matteo, grazie @AccademiaCrusca una storia bella, una parola nuova #petaloso https://t.co/vEpPZ3BZoL
— Matteo Renzi (@matteorenzi) February 24, 2016
Luca Parmitano contribuisce così alla causa:
Con le sue 7 finestre aperte, anche la Cupola sembra un fiore #petaloso. @AccademiaCrusca pic.twitter.com/ObKYpQ3D3s
— Luca Parmitano (@astro_luca) February 24, 2016
Treccani si distingue con questo bel tweet in cui prende in prestito le parole di Leopardi
Noi abbiamo provato con Leopardi. Provate anche voi a rivisitare poesie, canzoni o altro con la parola #petaloso pic.twitter.com/Vo2U1UdiuE
— Treccani (@Treccani) February 24, 2016
Anche Coop calvalca la scia “petalosa”:
Anche il Parmigiano Reggiano può essere #petaloso se è un #Fiorfiore Coop! pic.twitter.com/atY21O1TUh
— Coop Italia (@Coopitalia) February 24, 2016
Mentre per la prima volta, a mio modesto parere, il contributo di Ceres non è all’altezza della genialità che di solito contraddistingue lo staff social media.
Grazie a Ceres anche Silvio è #petaloso. @matteorenzi manchi solo tu! pic.twitter.com/jhPOg51AHZ
— CeresOfficial (@Ceres) February 24, 2016
Morale della favola
La maestra Margherita ci insegna che è possibile coltivare i propri sogni (tanto per restare in tema) e che tutti noi, nessuno escluso ed indipendentemente dall’età anagrafica, possiamo essere forze motrici di cambiamento: non servono gesti eclatanti, a volte può bastare un pensiero, un errore, un sogno o una lettera.
Dedicato a tutti i Matteo e a tutte le Maestre Margherita.
Link utili:
Consulenza linguistica
Accademia della Crusca
UPDATE (lunedì 29/02)
Le condivisioni del post della maestra Margherita hanno quasi raggiunto quota 100.000!
Come in tutte le vicende, vi sono approcci critici più o meno corretti. Ecco allora un interessante articolo di Bufale un tanto al chilo (butac.it) che approfondisce (e confuta in taluni casi) le critiche mosse.
Althea Castiglione e Serena Panighi mi segnalano (sul gruppo delle socialgnock) i contributi di Lancia, Conad e EasyJet:
Concludo segnalando il video-tutorial di Sio, che con il suo stile surreale spiega come si usa la parola “petaloso”.
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