Il 13 luglio quarantamila condivisioni in meno di 24 ore hanno contribuito a diffondere una notizia pubblicata dal sito senzacensura.eu dal raccapricciante titolo “Immigrato violenta bambina di 7 anni | Il padre gli taglia le palle e gliele fa ingoiare”. Navigando nel newsfeed di Facebook mi è capitato di vedere qualcuno dei miei contatti commentare quella notizia e ricondividerla, compiacendosi di queste forme di giustizia fai da te. A me sembrò l’ennesima cavolata acchiappalike e lasciai scorrere.
Oggi scopro che qualche giorno fa il sito da cui è tratta la notizia è stato chiuso dalla Polizia Postale. A giusto titolo, aggiungerei, perché sebbene struttura e impostazione suggerivano rientrasse nella categoria di siti di news, nelle notizie diffuse di veritiero e fondato vi era ben poco, così come mi aveva suggerito il mio quinto senso e mezzo. Ricercandolo oggi appare una sorta di disclaimer, ma ormai il danno è fatto, e la denuncia pure.
Da questa vicenda sono scaturite alcune considerazioni in libertà, in merito a quelli che per me sono gli aspetti più rilevanti.
-fact checking?
E’ evidente un quadro sconcertante di come una rilevante quota della popolazione non abbia l’abitudine di controllare l’autorevolezza delle fonti da cui attinge le proprie notizie. No, Retenews24 non è l’alternativa italica a Science e no, i Minions non sono bambini usati come cavie da laboratorio dai tedeschi.
Siti come questi, ed innumerevoli altri che continuano purtroppo a popolare la rete, non avrebbero terreno fertile per rimanere in vita se la gente volesse davvero controllare i fatti.
-analfabetismo funzionale
L’analfabetismo funzionale è l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di base: lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni del vivere quotidiano. Praticamente quelle abilità che permettono all’individuo di documentarsi e raccogliere dati ed informazioni utili per costruire un pensiero “critico” su quello che avviene nel mondo. E che, a quanto pare, potrebbero diventare merce sempre più rara, se non invertiamo la rotta.
Vicende come queste dovrebbero fare riflettere su un concetto molto semplice: il primo posto nella classifica sull’analfabetismo funzionale a quanto pare, lo meritiamo tutto.
-soldi ed etica
Il gestore del sito, un ragazzo di 20 anni, non ha fatto mistero di come il traffico generato sul sito portasse utili consistenti in termini di guadagni da banner pubblicitari. In un momento delicatissimo come quello che stiamo vivendo, dove basta una piccola fiammella per fare scoppiare un risentimento covato e sedimentato nei confronti di tutto quello che è “altro”, mi chiedo come si possa a venti anni sprecare i propri talenti per alimentare questo odio.
-certa cattiva comunicazione politica
Una grandissima responsabilità in questo processo è dei vari rappresentanti politici, che inneggiando a ruspe e con un vocabolario di sole parole di odio, fanno col grido “prima gli italiani” la finta lotta per aiutare gli italiani. Invece di preoccuparsi dei problemi veri, si limitano a andare nei vari talk show elargendo negatività infinita ed odio, alimentando quelle chiacchiere ricche di luoghi comuni senza fondamenti e che rappresentano un substrato fertile per questo genere di siti. E mi chiedo: ma certa cattiva comunicazione politica non rientra anche essa nell’istigazione all’odio?
-allarmismo come stile di vita
Il bombardamento continuo di notizie da parte di tutti i mezzi di comunicazione, in cui tutto quello che accade viene presentato in maniera allarmista e trasmettendo un senso di incertezza, contribuisce a fomentare sentimenti di odio a 360°. Ecco che qualsiasi cosa attorno a noi viene percepita come un complotto, un torto alle nostre spalle, un diritto che ci viene negato. Rendendoci vulnerabili a certe forme di pseudogiornalismo, perché parlano la lingua che vogliamo ascoltare in quel momento: quella dell’odio.
People have the power
Ogni volta che ti troverai di fronte a siti discutibili, ad articoli su complotti, istigazione all’odio, contro gli immigrati, post condivisi sui social network di dubbia provenienza, insomma davanti a tutto quello che è oltre il cosidetto hate speech, la scelta è tua: la rete siamo noi e con le nostre azioni possiamo contribuire a renderla il posto migliore del mondo o il regno dell’ignoranza. Pensaci prima di condividere cazzate.
Approfondimenti
Wikipedia sull’ analfabetismo funzionale
Articolo de La Stampa
Le ricerche di Bufale.net
Articolo su Vice
3 commenti
Giovanni Frontera · Settembre 6, 2015 alle 10:20 pm
Mitica! ☺
Francesca Florence · Settembre 7, 2015 alle 11:03 am
Grazie mille @Giovanni! E benvenuto 🙂
Sergio Niger · Settembre 7, 2015 alle 2:03 pm
Ottima disamina 🙂 Condivido!!!